Quanti tipi di pizza conosci? Non solo napoletana o contemporanea

Io sono Zampo, pizzaiolo di Zampo Quasi Napoletana a Mede.
Trovi il video completo dove parlo di questo argomento al canale YT di Zampo Quasi Napoletana.
Pizza Romana
Parlare di pizza romana significa parlare di più pizze: perché a Roma la pizza si presenta in tante versioni diverse, tutte con una forte identità.
- Tonda romana
È quella che trovi nelle pizzerie classiche della Capitale. Bassa, con poco bordo, croccante. Viene stesa sottilissima, senza bolle d’aria, e cotta in forno a temperatura più bassa rispetto alla napoletana. - Pizza al taglio
Rettangolare e cotta in teglie. Ha una crosta croccante e un interno morbido e alveolato, grazie a un impasto ad altissima idratazione (anche oltre l’80%). - Pizza alla pala
Viene cotta e servita su pala di legno. Anche qui l’idratazione è alta, la lievitazione lunga, la cottura in due fasi e le temperature sotto i 300°C.

La pinsa
Spesso confusa con la pala, la pinsa ha una sua storia ben precisa.
Nasce dalla tradizione contadina romana, con un impasto a base di farine miste: frumento, riso, soia e pasta madre disidratata.
La forma è ovale o rettangolare, la consistenza è croccante fuori e soffice dentro.
Grazie alla lunga lievitazione e all’idratazione elevata, è estremamente digeribile. Ottima sia calda che tiepida, si presta a farciture classiche o creative.

Il padellino di Torino
Originaria di Torino, la pizza al padellino (o al tegamino) caratterizzata dalla doppia lievitazione, direttamente nel padellino dove poi viene cotta.
Spesso viene farcita dopo la cottura con topping gourmet.

Il ruoto
Simile al padellino per metodo di cottura (in teglia rotonda), ma profondamente diversa per spirito.
Il ruoto è la pizza tipica casalinga campana, spesso preparata in occasioni familiari.
Crosta spessa, soffice e ben lievitata, base croccante e cottura nel forno di casa o a legna.
A differenza del padellino, qui la pizza viene condita prima della cottura, come una classica napoletana.

Pizza siciliana: lo sfincione
In Sicilia ogni provincia ha la sua versione della pizza, ma una su tutte è diventata simbolo dell’isola: lo sfincione palermitano.
Alto, soffice, cotto in teglia, è un impasto ricco e spugnoso (da cui il nome, che deriva da “spongia”, spugna).
Il condimento è semplice ma deciso: pomodoro, cipolla, acciughe sotto sale, pangrattato e caciocavallo.
Viene cotto lentamente, a 200–220°C, per 30–40 minuti. È lo street food delle feste e delle tavole siciliane.

Pizza barese: pizza o focaccia?
Per i pugliesi, è semplicemente “la pizza”.
La pizza barese è rotonda, cotta in teglie di alluminio, e ha una consistenza unica: croccante alla base, soffice al centro.
Alta idratazione, doppia lievitazione, e una cottura che può avvenire in forno statico, a legna o anche casalingo.
I condimenti tipici? Pomodoro, origano, olive, e in alcune varianti anche cipolla, acciughe o peperoncino.

La bellezza della pizza italiana è proprio questa: ogni città, ogni forno, ogni mano ha una sua versione, radicata nella storia e nella cultura locale.
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